CALL FOR PAPERS
Gli animali evoluti hanno un proto-Io?
Frans de Waal (1948-2024)
«L’uomo non ha dovere verso le bestie» (L. TAPARELLI D’AZEGLIO, Saggio teoretico di dritto naturale appoggiato sul fatto, Napoli 1850, p. 95): così sentenziava l’autorevole esponente di una posizione che, almeno in Occidente, è stata da molti condivisa e a lungo dominante, per cui la supposta, radicale eterogeneità fra mondo umano e mondo animale si è tradotta, praticamente, anche in negazione di qualsiasi «diritto» degli animali a non soffrire, a non subire maltrattamenti, a non essere ridotti a mero oggetto di sfruttamento per scopi scientifici o economici, in definitiva a essere curati così come lo sono gli uomini. Distaccandosi da questa tradizione di pensiero, e in linea con una comune sensibilità oggi diversamente orientata, alcune ricerche scientifiche più avanzate condotte da autorevoli etologi, primatologi, biologi, tra i quali spicca la figura dell’olandese Frans De Waal, recentemente scomparso, mostrano che gli animali – o almeno alcuni di essi, quelli «evoluti» – non solo sentono, ma anche, probabilmente, si sentono. La rappresentazione di vere e proprie emozioni, a livello sia endospecifico sia interspecifico, lascerebbe intuire l’esistenza di un mondo interiore che fino a poco tempo fa si riteneva fosse prerogativa dei soli umani. Le implicazioni di questa «scoperta», sperimentalmente documentabile ma ancora non accompagnata da una formalizzazione in modelli esplicativi universalmente condivisi, sono tali da investire tutte le dimensioni – antropologiche, psicologiche, sociologiche, filosofiche, etiche, giuridiche e politiche, financo economiche – nelle quali può essere tematizzata la comunicazione che si sviluppa secondo il linguaggio delle emozioni, un linguaggio che forse più, e meglio, di altri si rivela capace, in quanto indice ed espressione di una «interiorità», di mettere in rapporto, conflittuale o cooperativo, gli individui di una specie tra di loro, e con individui di altre specie: emotivamente con-senzienti, ovvero dis-senzienti, gli animali (evoluti) annunciano elementi nei quali sarebbe possibile scorgere un principio di soggettività? È l’interrogativo al quale questa call invita a dare tentativi di risposta.
Il termine di scadenza per la sottomissione degli articoli, da indirizzare a rosanna.alaggio@unimol.it, è il 31 dicembre 2024.
NB: in allegato pagina-modello per la redazione del contributo.
Lingue: italiano, inglese, francese