Estate, tempo di cortei, rievocazioni storiche medievali, rinascimentali; non c’e comune, non c’è pro loco che non ne organizzi una: può essere una semplice sfilata di dame, gentiluomini, cavalieri, armati, vescovi; o una gara di tiro all’arco o con la balestra; pranzi o cene medievali; feste, investiture; mostri e magie, disfide, chiarine, tamburi, sbandieratori, giocolieri rievocazione di fatti più o meno veri o totalmente inventati a beneficio turistico Vi è una ubriacatura del periodo medievale-rinascimentale, che è generale. Materia da sociologi, per spiegare perché fa tanta presa sull’immaginario collettivo quel periodo e non poniamo, il Settecento o l’Ottocento, o il Novecento. Eppure l’Ottocento si presterebbe e come; è forse il secolo più importante per noi per la nostra Unità. Ma è snobbato, salvo qualche eccezione sul brigantaggio, rivisto in chiave eroica; negli Stati Uniti c’è l’epopea del West; da noi forse più nemmeno la memoria della nostra storia. Oltre i sociologi, questo dovrebbero spiegarcelo anche i politici e la scuola. E il novecento con le due guerre?
Meritoria quindi la rievocazione del tutto particolare che ha rivoluto l’amministrazione di Monteleone di Puglia, un paesino di poco più di mille abitanti, a 842 metri, sui Monti Dauni, dopo il successo di cinque anni fa.
Si tratta di un pezzo di storia vera, di un fatto accaduto il 23 agosto 1942: il “ribello”, cioè la rivolta delle donne esasperate nel periodo fascista per i soprusi ed il razionamento . Fu un atto di ribellione tutto al femminile – del resto gli uomini erano in guerra – in questo paesino di montagna, contro il regime, con assalto alla caserma dei carabinieri e al municipio. Ne parlò perfino Radio Londra.
E’ questo che Monteleone rievoca, un pezzo del suo passato; non dame eleganti, ma povere contadine straccione e affamate, che scontarono la loro rabbia ed il loro coraggio con processi e carcerazione anche a Fascismo tramontato.
Lo spettacolo è fissato il 12-8-2017, alle ore 21,45 nella piazza del paese, ove effettivamente si svolsero gli avvenimenti. Viene rivissuta l’esasperazione, lo scontro con i Carabinieri, l’assalto al municipio, la distruzione di tutti documenti che, a fasci, si buttavano dalle finestre, ed in piazza si bruciavano. E’ questa la scena finale di grande suggestione: una linea di fuoco sotto tutte le finestre del municipio, da dove continuano a piovere fascicoli e documenti. Decine e decine di comparse in costumi d’epoca, curati da Vize Ruffo; l’organizzazione è dell’Associazione Teatrale Tanino, la regia di Gaetano Doto. Patrocinio del dipartimento di Scienze Umanistiche, sociali e della formazione dell’ Università degli Studi del Molise e della Rivista telematica Nuovomeridionalismostudi.it .
‘Donne in Rivolta’, a Monteleone di Puglia la rievocazione storica è diversa. Appuntamento il 12 agosto
