NMS 3 – La malamorte di Maria di Port’Alba. Un’inquietante vicenda di stregoneria nella Napoli del 1600

Assunta Ponticelli, La malamorte di Maria di Port’Alba. Un’inquietante vicenda di stregoneria nella Napoli del 1600

Abstract: A Napoli, in Port’Alba, si crede che uno spirito della “malamorte”, vaghi inquieto ad ossessionare la gente: è quello di Maria “la Rossa”, una giovane così chiamata per il colore dei suoi capelli che nel 1600 era stata accusata di stregoneria e condannata a morte.
Secondo la leggenda (che comunque presenta delle varianti) il giorno delle nozze, una forza misteriosa e potente impedisce il cammino al fidanzato di Maria il quale non riesce a raggiungere la chiesa in cui tutti, invitati, prete e sposa lo stavano aspettando per la celebrazione del matrimonio.
A questo punto tutto il quartiere ha capito che Maria è una strega, viene denunciata all’Inquisizione e accusata dei più assurdi delitti, viene torturata e condannata non al rogo ma a morire di fame e di sete in una gabbia appesa con un gancio ancora visibile all’arco di Port’Alba.
L’articolo oltre a tenere vivo il ricordo del racconto popolare napoletano di Maria la Rossa, presenta accenni utili a contestualizzare e illustrare il fenomeno della stregoneria che lungi dall’essere esaustivi, vogliono semplicemente che non vada persa dalla memoria una delle piaghe più infelici della nostra storia europea: la caccia alle streghe.

Abstract: In Naples, Port’Alba street, we believe that a “bad death” spirit wandering smeanders in a restless way in order to torment people: we are referring to Mary The Red’spirit, a young woman so called for the colour of her hair who in 1600, was accused of witchcraft and condemned to death.
According to thelegend (that still has some variations) during the wedding day, Maria’s boyfriend was not able to get the church where priest, bride and all local residence were waiting for him for marriage celebration as a mysterious and powerful strength blocked his path.
At this point, the whole district realized that Mary was a witch and she was reported to the Inquisition and blamed for the most absurd crimes.
In addition she was tortured and condemned not to the stake, but to starve and die from thirst in a cage hung on the hook, still visible where Port’Alba’s arch is.
The article deals with some useful references, about Mary the Red folk tale, for the purpose of always remembering the history of Neapolitan folk traditions as well as contextualizing and showing witchcraft phenomenon that, far away to be exhaustive, doesn’t want to forget one of the most unhappy plague of European history: witch hunting.

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