NMS – Numero Aperto 2023

Ricerche

Marco Stefano Birtolo, Il “caso” dei diritti degli animali non umani: quali prospettive?

Abstract: La Dichiarazione universale dei diritti dell’animale, proclamata a Parigi, presso l’Unesco, il 15 ottobre 1978, all’articolo 1 riconosce che «tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all’esistenza». Tale principio, richiamandosi idealmente al primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, è stato recentemente recepito in parte dal Trattato di Lisbona e, in particolare, dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, il quale all’articolo II-13 afferma che «l’Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti». L’obiettivo di questo contributo è di riflettere sul dibattito relativo al tema del riconoscimento della soggettività giuridica a enti diversi dagli esseri umani, a partire da un’analisi delle riflessioni di Peter Singer e Tom Regan sul tema.

Abstract: The Universal Declaration of Animal Rights, proclaimed in Paris, at Unesco, on 15 October 1978, recognises in Article 1 that «all animals are born with an equal claim on life and the same rights to existence». Referring ideally to the first article of the Universal Declaration of Human Rights (1948), this principle was recently recognised by the Treaty of Lisbon and, in particular, by the Treaty on the Functioning of the European Union, in which article II-13 states that «the Union and the Member States shall, since animals are sentient beings, pay full regard to the welfare requirements of animals». The aim of this article is to reflect on the debate concerning the recognition of legal subjectivity to entities other than human beings, starting with an analysis of Peter Singer’s and Tom Regan’s positions on the topic.

Biografia autore: Marco Stefano Birtolo ha conseguito il dottorato di ricerca in Relazioni e processi interculturali presso l’Università degli Studi del Molise, dove è assegnista di ricerca in Filosofia del diritto. È autore della monografia Il ritorno delle religioni. Secolarismo e democrazia alla prova del multiculturalismo (ETS, 2016), di articoli in riviste scientifiche e di saggi in volume. Ha curato gli Scritti di filosofia e religione e gli Scritti storico-politici di Sergio Cotta (2019, 2022, Rubbettino). È coordinatore del Comitato editoriale della Rivista scientifica interdisciplinare Politica.eu ed è componente del Gruppo di Ricerca Interdisciplinare sulla Comunicazione Interspecie del Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione dell’Università degli Studi del Molise.

Destinazione articolo: pubblicazione prevista su NMS Anno IX/ottobre 2023, numero monografico contenente gli Atti del convegno nazionale su La comunicazione interspecie (Campobasso, 5/6 dicembre 2022).


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Ricerche

Ishvarananda Cucco, Comunicare con gli animali (e tra animali). L’antropologia come “scienza del linguaggio” fra Claude Lévi-Strauss e Eduardo Kohn. Implicazioni semiotico-giuridiche

Abstract: L’intervento muove da alcune questioni generali: è possibile “comunicare” con gli animali? È possibile recepire ed elaborare i comportamenti animali come elementi di una “comunicazione”? E, inoltre, è possibile comprendere attraverso strumenti interpretativi oggettivi la “comunicazione” tra animali? Prima ancora di tentare una risposta a tali domande, si coglie un problema preliminare che complica la loro presa in carico scientifica: l’assenza di un criterio affidabile in grado di “decifrare” le molteplici modalità di interazione uomo-animale e animale-animale come “forme di comunicazione”. Il contributo mostrerà come l’antropologia, nel tentativo di risolvere problemi contingenti e inizialmente estranei al tema in questione, abbia raccolto per prima fra le scienze sociali la sfida epistemologica di sviluppare modelli interpretativi impiegabili nell’interazione fra mondo umano e mondo non-umano.

Abstract: The paper starts from some general questions: is it possible to “communicate” with animals? Is it possible to understand and process animal behaviours as elements of a “communication”? And, moreover, is it possible to understand through objective tools the “communication” between animals? Even before attempting an answer to these questions, there is a preliminary problem for their scientific evaluation: the absence of a reliable criteria capable of “deciphering” the multiple modes of interaction between man-animal and animal-animal as “forms of communication”. The paper will show how in trying to resolve contingent problems unrelated to this issue, anthropology for first among the social sciences has taken up the epistemological challenge of developing interpretative models that can be used in the interaction between the human and non-human.

Biografia autore: Ishvarananda Cucco è dottore di ricerca in Filosofia politica alla Sapienza di Roma.

Destinazione articolo: pubblicazione prevista su NMS Anno IX/Ottobre 2023, numero monografico contenente gli Atti del convegno nazionale su La comunicazione interspecie (Campobasso, 5/6 dicembre 2022).

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Ricerche

Lorenzo Scillitani, Il diritto alla prova della capacità di discernimento dell’animale

Abstract: Il diritto riconosce al minore di età la cosiddetta capacità di discernimento, a voler indicare che trattasi di una quasi piena capacità di intendere e di volere. Innumerevoli esempi, tratti dall’osservazione di alcune specie animali in particolare (De Waal, Safina), attestano elementi che potrebbero far ipotizzare l’esistenza, invero più diffusa di quanto si pensi, di una “capacità di discernere” che, seppure non espressa a livello di comunicazione logico-linguistica, presenta aspetti non circoscrivibili all’ambito etologico, perché tali da implicare il primo prender forma di atteggiamenti “etici” traducibili in significati anche giuridici, e politici. Dove c’è conoscenza discriminante (già per Schelling), come quella per certi versi rinvenibile in alcuni primati, cetacei e uccelli, lì, si dà l’indice di una interiorità (Portmann): il diritto ne viene sollecitato a ripensare le sue categorie in una chiave che ne conferma la sua portata universale, al di là di una dicotomia natura/cultura che si ritiene possa interessare solo il mondo umano.

Abstract: Law recognizes the so-called capacity of discernment for minors, indicating that it is a matter of an almost full compos mentis. Countless examples, taken from the observation of certain animal species in particular (De Waal, Safina), attest to elements that could lead one to hypothesise the existence, indeed more widespread than one might think, of a “capacity to discern” that, even if not expressed at the level of logical-linguistic communication, presents aspects that cannot be circumscribed to the ethological sphere, because they imply the first taking shape of “ethical” attitudes that can be translated into legal and political meanings. Where there is discriminating knowledge (already for Schelling), such as that in some ways to be found in certain primates, cetaceans and birds, there is, the index of an interiority (Portmann): law is urged to rethink its categories in a key that confirms its universal range, beyond a nature/culture dichotomy that is believed to be of interest only to the human world.

Biografia autore: Lorenzo Scillitani è professore ordinario di Filosofia del diritto. Insegna Geopolitica dei Diritti all’Università degli Studi del Molise, dove afferisce al Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione.

Destinazione articolo: pubblicazione prevista su NMS Anno IX/Ottobre 2023, numero monografico contenente gli Atti del convegno nazionale su La comunicazione interspecie (Campobasso, 5/6 dicembre 2022).

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