NMS 17 – RICERCHE (Parte 2)

PARTE SECONDA (Filosofia, Antropologia, Diritto, Etica, Storia, Religione)

Fabrizia Abbate, La giustizia interspecifica secondo Nussbaum. Dal So Like Us approach alla morale della tavola

Abstract: Gli argomenti della giustizia e del rispetto interspecifico si intrecciano ai temi della produzione e del mercato alimentare, così come a quelli dell’etica del cibo e della robotica zoomorfa. L’articolo offre un confronto sui temi della giustizia sociale interspecifica esposti nei testi più recenti della filosofa americana Martha Nussbaum: partendo dal confronto con le posizioni di Aristotele e Cicerone nei confronti degli animali, ci muoviamo ad analizzare i limiti delle teorie contrattualiste nell’ottica del Capabilities Approach. Gli argomenti della Scala Naturae e dell’approccio So Like Us ci aiutano ad analizzare l’antropomorfismo della comunicazione interspecifica così come le seduzioni dell’attuale robotica zoomorfa. Le conclusioni sulle questioni di etica alimentare e di etichettatura dei cibi ci riportano all’attualità degli indirizzi per le politiche pubbliche.

Abstract: : Issues of interspecific justice and respect are intertwined with questions of food production and markets, as well as those of food ethics and zoomorphic robotics. The article offers a discussion of the themes of interspecific social justice presented in the most recent texts of American philosopher Martha Nussbaum: starting with a comparison with Aristotle’s and Cicero’s positions towards animals, we move to analyze the limits of contractualist theories in the Capabilities Approach. The arguments of the Scala Naturae and the So Like Us approach help us analyze the anthropomorphism of interspecies communication as well as the seductions of current zoomorphic robotics. Conclusions on issues of food ethics and food labeling bring us back to current public policy directions.

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Letizia Bindi, Regole del post-umano tra coesistenze e controversie. Pratiche condivise interspecie e discorso politico animalista

Abstract: Il contributo si concentra su una critica radicale della nozione di agency e sul conseguente cambiamento delle regole e dei protocolli per affrontare le relazioni uomo-animale in contesti controversi come le pratiche locali tradizionali, ma anche le competizioni sportive globali/nazionali, nonché i comportamenti nei contesti di tempo libero, turismo, leisure e tendenze che coinvolgono la cooperazione/l’impiego di animali. Partendo da alcuni casi etnografici, ci si propone di discutere: quale tipo di agency viene oggi a definirsi nelle relazioni uomo/animale? quale assertività e sensibilità sono rappresentate nel dibattito sulle pratiche tradizionali o gli eventi sportivi che coinvolgono animali? Quale il ruolo dei movimenti attivisti nella denuncia dello sfruttamento degli animali? Quale definizione di essere senziente e quale il suo impatto in termini di diritti? Le diverse forme di coesistenza uomo-animale impongono oggi la riconsiderazione dei limiti della soggettività, la ridefinizione del pensiero antropocentrico sulla natura e sul controllo degli animali, riconsiderando le nozioni di rispetto, condivisione e interazione cultura/natura.

Abstract: The paper focuses on a radical critique of the notion of agency and the consequent shift in defining rules and protocols to deal with human-animal relationships in controversial contexts such as traditional local practices, but also global/national sport competitions as well as leisure behaviours and trends involving the cooperation/use of animals. Starting from specific ethnographic case-studies, the paper aims at discussing: which kind of agency is today addressed and defined in human/animal relationships? Which type of assertiveness and sensibility are represented in the debate between traditional practices or sports events involving animals? Which type of activist movements are presently fighting against animal exploitation based on sentient being definition and legal agency recognition of animals? Different approaches to human-animal co-being imposes today the reconsideration of limits of the subjectivity, the redefinition of the anthropocentric thought about nature and animal management and control, reconsidering the notions of respect, compassion and culture/nature interaction.

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Fabio Granato, L’incontro con l’altro, quando l’altro è un asino: comunicazione interspecifica ed educazione alla politica

Abstract: Il contributo mira a dimostrare che l’incontro con l’altro è dimensione fondamentale della realizzazione personale e che gli animali – forma estrema di alterità, della quale la pedagogia interculturale ha da cogliere le potenzialità in ambito formativo – hanno sempre esercitato una funzione importante nel millenario processo di elaborazione identitaria e di affermazione sociale dell’uomo nel mondo. In tal senso, soprattutto alla luce delle sfide che la società contemporanea pone alla comunità nel suo complesso, si analizza il ruolo che l’asino può svolgere in termini di presenza concreta e di riferimento metaforico nell’educazione alla politica e alla democrazia.

Abstract: The contribution aims to demonstrate that the encounter with the other is a fundamental dimension of personal fulfillment and that animals – an extreme form of otherness, of which intercultural pedagogy has to grasp the potential in the educational field – have always exercised an important function in the millennial process of identity elaboration and social affirmation of man in the world.
In this sense, especially in light of the challenges that contemporary society poses to the community as a whole, we analyze the role that the donkey can play in terms of concrete presence and metaphorical reference in education to politics and democracy.

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Marco Stefano Birtolo, Il “caso” dei diritti degli animali non umani: quali prospettive?

Abstract: La Dichiarazione universale dei diritti dell’animale, proclamata a Parigi, presso l’UNESCO, il 15 ottobre 1978, all’articolo 1 riconosce che «tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all’esistenza». Tale principio, richiamandosi idealmente al primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948, è stato recentemente recepito in parte dal Trattato di Lisbona e, in particolare, dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, il quale all’articolo II-13 afferma che «l’Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti». L’obiettivo di questo contributo è di riflettere sul dibattito relativo al tema del riconoscimento della soggettività giuridica a enti diversi dagli esseri umani, a partire da un’analisi delle riflessioni di Peter Singer e Tom Regan sul tema.

Abstract: The Universal Declaration of Animal Rights, proclaimed in Paris, at UNESCO, on 15 October 1978, recognises in Article 1 that «all animals are born with an equal claim on life and the same rights to existence». Referring ideally to the first article of the Universal Declaration of Human Rights (1948), this principle was recently recognised by the Treaty of Lisbon and, in particular, by the Treaty on the Functioning of the European Union, in which article II-13 states that «the Union and the Member States shall, since animals are sentient beings, pay full regard to the welfare requirements of animals». The aim of this article is to reflect on the debate concerning the issue of the recognition of legal subjectivity to entities other than human beings, starting with an analysis of Peter Singer’s and Tom Regan’s reflections on the topic.

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Lorenzo Scillitani, Il diritto alla prova della capacità di discernimento dell’animale

Abstract: Il diritto riconosce al minore di età la cosiddetta capacità di discernimento, a voler indicare che trattasi di una quasi piena capacità di intendere e di volere. Innumerevoli esempi, tratti dall’osservazione di alcune specie animali in particolare (De Waal, Safina), attestano elementi che potrebbero far ipotizzare l’esistenza, invero più diffusa di quanto si pensi, di una “capacità di discernere” che, seppure non espressa a livello di comunicazione logico-linguistica, presenta aspetti non circoscrivibili all’ambito etologico, perché tali da implicare il primo prender forma di atteggiamenti “etici” traducibili in significati anche giuridici, e politici. Dove c’è conoscenza discriminante (già per Schelling), come quella per certi versi rinvenibile in alcuni primati, cetacei e uccelli, lì, si dà l’indice di una interiorità (Portmann): il diritto ne viene sollecitato a ripensare le sue categorie in una chiave che ne conferma la sua portata universale, al di là di una dicotomia natura/cultura che si ritiene possa interessare solo il mondo umano.

Abstract: Law recognizes the so-called capacity of discernment for minors, indicating that it is a matter of an almost full compos mentis. Countless examples, taken from the observation of certain animal species in particular (De Waal, Safina), attest to elements that could lead one to hypothesise the existence, indeed more widespread than one might think, of a “capacity to discern” that, even if not expressed at the level of logical-linguistic communication, presents aspects that cannot be circumscribed to the ethological sphere, because they imply the first taking shape of “ethical” attitudes that can be translated into legal and political meanings. Where there is discriminating knowledge (already for Schelling), such as that in some ways to be found in certain primates, cetaceans and birds, there is, , the index of an interiority (Portmann): law is urged to rethink its categories in a key that confirms its universal range, beyond a nature/culture dichotomy that is believed to be of interest only to the human world.

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Matteo Luigi Napolitano, La protezione internazionale delle specie viventi

Abstract: La protezione delle specie viventi è possibile soltanto attraverso un approccio interdisciplinare e che consideri i vari aspetti dei compiti spettanti alla comunità umana.
Il saggio analizza le problematiche connesse all’agricoltura e alla zootecnia intensive, al rapporto tra la comunità internazionale e le specie viventi, ed esplora quei vuoti di azione e di normazione derivanti dalle specie viventi che non ancora trovano efficace protezione.
L’invito è quello di accrescere lo studio “polimatico” di questi problemi per giungere a un’efficace protezione delle specie viventi attraverso una consapevolezza individuale e internazionale.

Abstract: The protection of living species is only possible through an interdisciplinary approach that considers the various aspects of the tasks incumbent on the human community.
The essay analyses issues related to intensive agriculture and animal husbandry, the relationship between the international community and living species. It focuses upon those gaps in action and regulation arising from living species not yet effectively protected.
The call is to increase a “polymathic” approach in studying these problems in order to achieve effective protection of living species through individual and international awareness.

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Renzo Infante, Animali nelle leggende di fondazione di santuari di Capitanata

Abstract: La rassegna delle leggende di fondazione dei santuari della Capitanata evidenzia la ricorrente presenza di animali per lo più addomesticati quali il toro, buoi, cavalli, ma anche dei più selvatici cervi, daini e caprioli che fino all’epoca moderna hanno popolato i boschi della regione. Il tema degli animali guida o scopritori è un topos derivante tanto dalla tradizione biblico-patristica, quanto dal mondo classico. Fine del presente contributo è indagare la valenza simbolica di questi animali nelle culture del mondo antico, il ruolo essenziale da essi svolto negli antichissimi miti di fondazione e la loro possibile persistenza nelle tradizioni e narrazioni agiografiche del mondo cristiano antico, medievale e moderno.

Abstract: A review of the founding myths of Capitanata’s sanctuaries highlights the recurring presence of largely domesticated animals such as the bull, oxen, and horses, as well as the wilder deer, fallow deer, and roe deer that populated the region’s forests until modern times.
The theme of guiding or discovering animals is a topos derived as much from the biblical-patristic tradition as from the classical world. The purpose of this paper is to investigate the symbolic significance of these animals in the cultures of the ancient world, the essential role they played in the earliest foundation myths and their possible persistence in the hagiographic traditions and narratives of the ancient, medieval and modern Christian world.

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Giuseppe Di Palo, Il Bestiario del cielo tra miti, significati e simbolismo

Abstract: Questo scritto nasce, inizialmente, come una recensione del volume a firma di Carlo Matti “Bestiario del Cielo” (Cà del Monte, 2021), con una prima attenzione focalizzata sull’aspetto astronomico connesso al tema dell’orientamento, del saper tracciare e seguire una rotta, di individuare nelle stelle degli “spiriti guida”. A seguito del convegno “La comunicazione interspecie” il lavoro è stato riproposto con un approccio nuovo, soffermandosi ampiamente sulla massiccia presenza “animalesca” nelle costellazioni del cielo, analizzando gli elementi simbolici associati ai vari animali, mettendo a confronto diverse culture ed ambiti.

Abstract: This essay was initially born as a review of Carlo Matti’s book “Bestiario del Cielo” (Cà del Monte, 2021), with an initial attention focused on the astronomical aspect connected to the theme of orientation, of knowing how to trace and follow a path, to identify the “spirit guides” in the stars. Following the conference on “Interspecies Communication”, the work was re-proposed with a fresh eye, dwelling extensively on the massive “animal” presence in the constellations of the sky, analysing the symbolic elements associated with the various animals, and comparing different cultures and environments.

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