FOCUS TERRA DEI FUOCHI
Giuseppe Di Palo, Gerardo Ausiello – Leandro Del Gaudio, Dentro la Terra dei fuochi. La paura e la speranza. Un viaggio con i cronisti de Il Mattino, 2014
Quando mi è stato chiesto, dopo l’incontro svolto all’Università del Molise di Campobasso il 14 dicembre scorso, di scrivere in merito al testo Dentro la Terra dei Fuochi (2014) a firma dei cronisti de Il Mattino Gerardo Ausiello e Leandro del Gaudio, accettai con piacere questo compito inizialmente per due semplici motivi: il primo è che il sottoscritto è nato e cresciuto proprio nelle zone della Terra dei fuochi, al confine con il cosiddetto “Triangolo della morte” (l’area compresa tra Nola, Marigliano e Acerra così bollata dal cardiologo Alfredo Mazza); il secondo è che anche chi scrive ha l’onore di poter collaborare, ormai da diversi anni, con la prestigiosa testata partenopea. A questi motivi, però, se ne può aggiungere un terzo scaturito come postumo alla lettura del libro in questione: ovvero la convinzione che il volume debba essere letto, quantomeno, da ogni campano, anche residente fuori regione, per partorire una precisa idea di quanto accaduto nell’ultimo mezzo secolo entro i confini della propria terra […].
Rosa Orfitelli, Napoli in un orto, 2014², ISBN 9788888234960, di Giuseppe Di Palo
Colture e coltivazioni, stagionalità, genuinità, biocidio e ecomafia. Sono questi i principali argomenti toccati dal testo Napoli in un orto di Rosa Orfitelli. Prefazione di Raffaele Del Giudice, introduzione e schede di Aldo Bifulco insieme a Egidio Addeo e Giuseppe M. Belardo.
Un volume che è stato fondamento per un omonimo progetto, sostenuto dal CSV (Centro Servizi per il Volontariato) di Napoli, teso a creare forme di integrazione e convivialità. Come spiega la dottoressa Carla Mangione nelle prime pagine della seconda edizione del libro: «Utenti, cittadini e volontari, tutti indaffarati, si muovevano come formiche […] ognuna con il proprio compito, c’era chi piantava nuovi semi, chi raccoglieva ortaggi […] chi abbelliva l’orto […] oppure disponeva piantine nella fioriera preparata la settimana precedente» […].